Ultraviolet Grasslands: allucinazioni narcotiche di uno studente fuoricorso

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Ho avuto una prima sessione abbastanza figa e interessante di un gioco chiamato Ultraviolet Grasslands. Da quello che ho capito, fa parte del filone di giochi “old-school” che correntemente sta avendo un certo boom. Tralasciando i commenti negativi che faccio sempre suIl’uso di “OSR” come termine di marketing, il gioco mi sembrava legittimamente interessante sui suoi due piedi. In particolare, ha un’estetica aliena e postapocalittica, dove gli elementi dell’ambientazione vengono spiegati in maniera vaga e contraddittoria dal libro, dunque prestandosi a essere inventati e improvvisati al volo a partire dagli spunti.

In più, sembra influenzato pesantemente dalla cultura heavy metal, e dunque tra questo e la qualità che ho descritto prima, il gioco è per me particolarmente invitante. Insomma, c’è un posto chiamato “Life Burns Faster Inn” e una delle concept art ufficiali ha l’aspetto qua sotto. Non ho bisogno di molto di più per farmi convincere a giocare.

Giocavo tramite Discord insieme a Dismaster FraNe (Francisco) nel ruolo dell’arbitro e altri quattro giocatori. Non sto a dirvi tutto quello che è successo battuta per battuta, Dis si è già occupato di un resoconto più in termini di “storia prodotta”, che potete trovare qui. Questo riguarda una “sessione zero” che mi sono perso e che hanno fatto gli altri giocatori senza di me.

Io parlerò invece della sessione seguente, ma concentrarmi più sulle cose che ho sentito da giocatore, da persona al tavolo (virtuale), e gli eventi salienti secondo me. Se volete un resoconto più narrativo, Dis sta facendo il suo parallelamente.

Creazione del personaggio

Allora, prima di tutto ho creato il personaggio insieme a una giocatrice in anticipo – grazie dell’aiuto! – e già il processo è stato abbastanza divertente. Il personaggio l’ho generato quasi completamente casualmente, grazie all’uso di diverse tabelle e di un generatore casuale di nomi. Ho tirato da una tabella casuale e mi è venuto “purple undergraduate wizard”. Ora, il colore è relativo all’etnia in questa ambientazione, non vuol dire che ho la pelle viola ma che vengo dalla nazione viola. “Undergraduate” è una parola che si riferisce agli studenti della laurea di primo livello, ma non trovo una traduzione veloce che ci stia sulla scheda, al che mi viene in mente “fuoricorso”, che non è una traduzione corretta, però cacchio se stiamo partendo per una carovana per raggiungere la fine del mondo col cazzo che continuo gli studi. Al che è uscito “studente di magia fuoricorso”. Perfetto.

A sto punto avevo già mezzo in testa di fare un personaggio femmina, solo per il fatto che il party era sbilanciato, ma nel generatore dei nomi mi è uscito Artificio DaRegret e non potevo non scegliere questo bellissimo nome parlante. Il personaggio mi si è subito figurato in testa maschio, ho trovato questa immagine su internet e l’ho aggiunta alla scheda.

Sono andato a scegliere le abilità. Volevo tirarle, ma non mi sono uscite cose particolarmente interessanti. Alché, dato che il manuale permetteva di sceglierle, ho scelto Comicità, Narco-erbalismo, e Chimica, che mi sembrava adatto a uno studente che magari si era iscritto al corso di magia per fare qualcos’altro

Scelgo l’equipaggiamento comprandolo da una lista di equipaggiamento, niente di esageratamente interessante qui se non per il fatto che l’equipaggiamento è gestito a saponette, sassi e sacchi, invece dei convenzionali chilogrammi o unità di peso astratte. Ci sono alcuni kit prefatti che occupano un sacco, ma non me li posso permettere.

Carovana

Ok, qui arriviamo alla prima sessione con tutti. In realtà, non tutti, perché uno arriva tardi, qualcuno ha problemi di connessione, e qualcun altro non arriva proprio. Ma si gioca lo stesso. Mi ha preso abbastanza l’uso della musica che ha fatto Dis: una playlist in sottofondo – tenuta bassa – con rock psichedelico abbastanza lento che ha aiutato a dare l’atmosfera.

Siamo in viaggio con una carovana per andare alla città Viola, primo passo della nostra avventura, che alla dipartita nelle Ultraviolet Grasslands diverrà completamente libera. L’unico obiettivo fisso, ma molto vago, è quello di raggiungere la città Nera ad Ovest, ma c’è una mappa già provvista dal gioco con diversi punti d’interesse che hanno vari eventi casuali e non associati ad essi.

Su input dell’arbitro – che pone tutte le scelte in maniera estramente neutra – dobbiamo decidere se fermarci a riposare e magari cercare qualcosa o proseguire. Io propongo di fermarci per cercare “erbe”, che è qualcosa che il mio personaggio farebbe, e in ogni caso sono ingredienti che potrebbero tornarmi utili per usare le mie abilità. Malachite si associa, in quanto anche il suo personaggio aveva un interesse a fare quel tipo di ricerca.

L’arbitro usa una meccanica che sembrava più progettata per ricerche più lunghe. Tiro il mio attributo (0 di ragione, bel mago eh), più il bonus di +1 per la competenza in narco-erbalismo, e usiamo il risultato per recuperare una riga da una tabella. Questa cosa mi piace abbastanza, perché ognuna di queste prove con risultati tabulari ha esiti vari con molti spunti invece del semplice successo o fallimento. In ogni caso, il risultato mi impone di cercare 6 giorni per ottenere una certa quantità di provviste o ingredienti. Resosi conto che in effetti avevo dichiarato una ricerca più breve, l’arbitro riduce i risultati di tempo ed erbe a circa un terzo, che mi è sembrata una buona scelta per il contesto. Intasco le mie erbe e procediamo.

Qui l’arbitro ha introdotto un cane nel gruppo, troverete la descrizione più dettagliata nel suo prossimo post. Abbiamo scelto noi di accudirlo, non ci è stato forzato addosso, e l’abbiamo fatto dato che ci faceva abbastanza pena. Da quello che ho capito il cane è una tecnica che usa abbastanza spesso, e ha il solo scopo di essere una mascotte: se proviamo a usarlo per fare qualunque tipo di mansione pericolosa, sarà completamente inutile – almeno per ora. Non so se Dis stia cercando di dimostrare che non tutto vada usato come una risorsa, ma mi piace l’idea. Malachite se lo prende come compagno animale.

Incontri per strada

Essendo passato abbastanza tempo diegetico – in UVG bisogna tenerne traccia abbastanza precisamente – facciamo un tiro su una tabella casuale per vedere se ci capitano infortuni o malattie varie sul cammino. È a quel punto che mi ritrovo a scrivere questo sulla mia scheda del personaggio.

Fino a quel punto diciamo stavo cercando un pochino di trovare la “voce” con cui contribuire al gioco. Stavo cercando di creare potenziale per conflitto per vedere come l’avrebbe risolto Artificio DaRegret e come sarebbe cambiato. È a quel punto che mi rendo conto: Artificio non è un protagonista. Potrebbe morire tra due settimane per le conseguenze della tenia tentacolare, e io mi divertirò a giocarlo.

Incontriamo sulla strada un’altra carovana, relativamente bellicosa per via di precedenti incontri negativi, nella direzione opposta – un evento generato da un tiro. Abbiamo uno scontro verbale, e decidiamo di de-escalare la situazione tenendoci lontani mentre proseguiamo in direzioni diverse. Qui davvero ho sentito che avessimo fatto qualcosa di diverso, la situazione sarebbe potuta andare molto diversamente. Avessimo alzato le armi, magari avremmo menato le mani. Magari saremmo morti.

Ho espresso questo sentimento un po’ goffamente nella chat telegram Ruling the Game subito dopo la sessione:

Niente, sono stato per un’ora a pensare “uh cosa sta cercando di fare il master, che conflitto sta cercando di proporre, come posso aiutarlo a potenziare questo conflitto, come posso mettermi in gioco”. Poi mi sono reso conto che dovevo solo starmene buono e sentire quello che succedeva, che la carovana che abbiamo incontrato non era per alcuna ragione se non per il fatto che una carovana poteva passare di lì. Che noi non sappiamo effettivamente se qualcosa sarà importante o no, se ci sarà un conflitto, etc.

È chiaro che sono abituato a un tipo di giocare dove si gioca per mettere le cose in conflitto, e per scoprire cosa questo dice dei nostri personaggi e cosa accadrà poi. E dove dunque il mio compito nel gioco è anche di contribuire a mettere il mio personaggio nel potenziale di avere conflitti, o per generare domande cui gli altri devono rispondere, o per dargli la possibilità di fare domande a me a cui devo rispondere.

Insomma, qui la carovana era solo una carovana, niente agenda drammatica da parte dell’arbitro, niente tentativo di incalzare una tematica, se non quella di presentarci onestamente il mondo di gioco e i pericoli che ci circondavano.

La città viola

Arrivati alla città viola abbiamo giocato un paio di altre scene dove abbiamo scoperto che nella città si veneravano una specie di gatti senzienti, che non erano molto amanti del nostro cane spelacchiato e puzzolente. Noi dovevamo solo consegnare una lettera, lavoro che serviva a ripagare chi ci aveva prestato la carovana, ma siamo finiti nei guai con un capoccia felino locale per via del cagnaccio.

Dis probabilmente descriverà questa scena molto meglio, ma io non vado troppo nel dettaglio, perché l’unica cosa che ho da dire è che in questo momento avevo ingranato abbastanza bene e mi sono divertito molto a dirigere il personaggio e a farlo reagire a quello che vedeva. Non abbiamo avuto ancora la possibilità per delle scelte molto forti, ma sono sicuro che si presenterà la prossima volta.

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3 responses to “Ultraviolet Grasslands: allucinazioni narcotiche di uno studente fuoricorso”

  1. Situations & Conflict

    Thank you for sharing this and for the translation. Is the tapeworm a forgone conclusion that it will kill your wizard or is there going to be a roll to decide that? Can the character take actions to prevent their own death?

    The caravan brings up thoughts about situations. Sometimes a caravan is just a caravan and that can add a degree of verisimilitude to a session. The potential for conflict was there and de-escalating still feels like a situation happened that added to the whole as opposed to being just window dressing.

    But I have been leaning more and more towards less random encounters and more set pieces highlighting the important moments. Can you talk about what tools the game gives the GM for sitiuations, both random and planned?

    • Hey Sean, thanks. Regarding

      Hey Sean, thanks. Regarding the tapeworm, it's definitely not a foregone conclusion. For now, it's affecting my character in that it causes him to be irritated, which I can interpret any way I'd like. The sum of various negative conditions like this one can end up causing ongoing roll penalties across the board, and eventually lead to death.

      As for the tapeworm, I assume it's not going away on its own until I'll try to do something about it, and that it could get worse over time due to more of these 'illness/misfortune' rolls that we have to do every week of gametime. I assume that to get rid of it I would need to state some way that I'm attemping to remove it, and that could or could not lead to a roll. We would need the referee to chip in on how much the book actually prescribes in this situation and how much it would be its own judgement, as I'm still learning the full extent of the rules of this game.

      Regarding the caravan, you're right that it was indeed some form of a conflict, just one we didn't need to roll dice for. I can't answer your question on the referee tools for this, unfortunately, but I'll make sure to read the book again and ask more questions next time to better understand the referee-side of things.

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